Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
C’è anche la Fondazione Don Gnocchi fra i partner del progetto “Mnesys”, coordinato dall’Università di Genova, che ha come obiettivo lo studio del cervello e la comprensione delle funzioni del sistema nervoso sia nelle persone sane che in quelle malate. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi a Genova, alla presenza di Fabrizio Cobis, dirigente del ministero dell’Università e della Ricerca e dei rappresentanti dei 25 enti coinvolti. Si tratta, infatti, di un partenariato esteso per la tematica “Neuroscienze e Neurofarmacologia”, concepito e coordinato dall’ateneo del capoluogo ligure e finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR, Missione 4 “Istruzione e ricerca” - Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” - Investimento 1.3) con un budget complessivo di 115 milioni di euro su tre anni.
“Mnesys” si pone l’obiettivo di sviluppare nuovi approcci per le neuroscienze sperimentali e cliniche in una prospettiva di medicina di precisione, personalizzata e predittiva con un impatto trasformativo sulla cura delle patologie del sistema nervoso e del comportamento. È prevista inoltre l’integrazione di competenze mediche, biologiche, tecnologiche e computazionali con l’obiettivo di comprendere, a 360 gradi, alcuni degli aspetti chiave del funzionamento del sistema nervoso in condizioni fisiologiche e nell’ambito delle sue patologie più rilevanti. Il tutto utilizzando tecniche innovative che permettono di studiare il sistema nervoso come network, di sviluppare nuove strategie farmacologiche e tecnologiche e di creare dei modelli digitali che siano la fedele riproduzione virtuale dell’individuo su cui disegnare e sviluppare in modo preciso strategie di prevenzione e di cura delle malattie neurologiche e psichiatriche.
L’esigenza deriva dal fatto che - come osserva Antonio Uccelli, ordinario di Neurologia all’Università di Genova, direttore scientifico del policlinico San Martino e coordinatore dello studio - «nonostante i recenti progressi, al momento non abbiamo una chiara comprensione dei processi chiave alla base delle funzioni del sistema nervoso».
Per l’IRCCS Fondazione Don Gnocchi - spiega la dottoressa Francesca Baglio, vicedirettore scientifico dell’IRCCS "S. Maria Nascente" di Milano e referente scientifico, assieme al professor Sandro Sorbi, direttore scientifico dell’IRCCS "Don Gnocchi" di Firenze, delle attività di progetto in Fondazione - "Mnesys" rappresenta «un’opportunità unica di lavoro in rete all’interno di un hub di eccellenza per la comprensione dei meccanismi di neuroplasticità alla base dei cambiamenti in neuroriabilitazione e della personalizzazione dell’intervento riabilitativo».
Tra gli enti coinvolti nel progetto, oltre ad alcune imprese, ci sono le Università di Bologna, Bari, “Vanvitelli” e “Federico II” di Napoli, Ferrara, Firenze, Catanzaro, Pavia, Roma Tor Vergata e Verona; a queste si aggiungono istituti di ricerca pubblici come l’European Brain Research Institute “Rita Levi-Montalcini”, la Fondazione Telethon ETS e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e IRCCS quali la Fondazione Don Gnocchi, il “San Martino” di Genova, l’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, il “San Raffaele” di Roma, il Synlab Sdn Synlab e l’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma.
«”Mnesys” rappresenta per l’Università di Genova una grande occasione per consolidare il suo ruolo centrale nel panorama nazionale e internazionale nell’ambito delle neuroscienze – spiega il rettore, Federico Delfino -. Potrà contribuire a migliorare la salute della cittadinanza e inciderà positivamente sulla formazione delle giovani generazioni».
Per la gestione amministrativa del progetto è stata costituita una società ad hoc, di cui sono soci tutti i partner coinvolti e di cui è presidente Enrico Castanini, amministratore unico di Liguria Digitale.
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