Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
Sei pazienti affetti da sclerosi multipla, provenienti da varie regioni italiane ma seguiti dal Centro IRCCS “S. Maria Nascente” della Fondazione Don Gnocchi di Milano, prenderanno parte dal 9 al 16 maggio alla sesta edizione del progetto “Stile di vita, nutrizione, vela”, che si svolgerà in Sardegna, nell’isola della Maddalena.
L’iniziativa a sostegno di persone affette da sclerosi multipla è sostenuta e promossa dal Rotary Club Milano San Babila, in collaborazione con i circoli Rotary Club Milano Arco della Pace e Rotaract San Babila, patrocinata dal Lyons Club Parabiago dal Comune di La Maddalena, con il supporto economico del Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena, pensata ed organizzata dall’associazione Acque Libere, grazie alla preziosa collaborazione del Centro Sclerosi Multipla IRCCS “S. Maria Nascente” Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano e dell’associazione CiboèSalute.
I pazienti saranno ospitati all’interno del CEA, Centro di Educazione Ambientale del Parco a Stagnali, sull’isola di Caprera, messo a disposizione dal Parco che conferma un rapporto di fiducia e di totale collaborazione con Acque Libere. «La convivenza informale all’interno della stessa struttura del CEA – dichiara in proposito Antonello Tovo, presidente di Acque Libere – è in grado di donare un grande valore all’iniziativa, perché crea una reale inclusione tra pazienti, staff medico e volontari».
I sei pazienti saranno ancora una volta accompagnati da un qualificato staff medico-infermieristico della Fondazione, composto da una neurologa, un tecnico di neurofisiopatologia, un’infermiera esperta, un direttore sanitario, due fisioterapisti, a cui si aggiungono questa volta un cardiologo - che avrà compiti sia assistenziali, per rafforzare la sicurezza sanitaria dei partecipanti, sia di ricerca - e una psicologa che in questa edizione sarà presente sul campo e supporterà il team nella fasi di valutazione.
L’obiettivo del progetto è quello di dare alle persone con sclerosi multipla la possibilità di sperimentare delle difficoltà in un contesto diverso dal proprio, come quello della barca a vela, che permette di far conoscere i propri limiti e comprendere allo stesso tempo le proprie potenzialità. Il programma prevede dunque corsi di vela - attivati e gestiti dai volontari dell’Associazione maddalenina, specializzati in corsi velici per disabili - escursioni e lezioni alla scoperta della storia e delle bellezze paesaggistiche dell’arcipelago, il tutto accompagnato da una sana e corretta alimentazione elaborata dalla dottoressa biologa nutrizionista Valentina Rossi dell’associazione CiboèSalute e da una terapia fisioterapica costante e mirata da parte dello staff della Fondazione Don Gnocchi.
«Questa edizione, così come le precedenti – sottolinea la dottoressa Laura Mendozzi, neurologa del Centro Sclerosi Multipla della Fondazione Don Gnocchi –, può aver luogo grazie alla stretta collaborazione fra lo staff di Acque Libere e il team di ricerca dell’IRCCS della Fondazione, che operano per offrire ai partecipanti un’esperienza unica sul piano educativo, riabilitativo e motivazionale. In secondo luogo, lavoriamo tutti perché i dati raccolti durante queste settimane contribuiscano alla conoscenza scientifica su aspetti della vita delle persone con sclerosi multipla spesso poco considerati, benché importanti e facilmente traslabili ad altri contesti clinici. Ugualmente è fondamentale l'impegno di un gran numero di volontari che a La Maddalena si ritrovano ad ogni edizione per garantire il corretto svolgimento di tutte le attività previste e che offrono calore umano ed entusiasmo incredibilmente contagiosi. Questa esperienza è in grado di favorire il superamento del circolo vizioso che conduce i malati cronici alla passività e alla rassegnazione, ripristinando fiducia e motivazione verso la partecipazione attiva alle terapie».
Gli ingredienti di successo del progetto sono l’alimentazione, l’ambiente, l’esercizio fisico, il benessere mentale e la sfida della vela. A dirlo è la continua attività dei ricercatori della Fondazione Don Gnocchi, con la raccolta dati che dimostra come la partecipazione ad un programma riabilitativo ad elevato impatto psicofisico possa mobilitare risorse in qualche modo inaspettate. Forti dell’esperienza maturata nelle precedenti edizioni, che avevano lo scopo di implementare e perfezionare il programma, delineato nella recente pubblicazione sulla rivista scientifica (https://www.omicsonline.org/ArchiveJPMR/articleinpress-physical-medicine-rehabilitation-open-access.php), il progetto scientifico continua a valutare quanto, in un periodo così breve, si possa avviare un cambiamento radicale dello stile di vita per influenzare in modo positivo l’andamento della malattia.
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