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Il 31 maggio sarà celebrata come ogni anno la “Giornata mondiale senza tabacco”. L’evento, promosso dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sui pericoli del consumo di tabacco e sull'esposizione al fumo passivo.
Il fumo è considerato come uno dei più gravi problemi di salute pubblica al mondo e il tabagismo la principale causa mortalità prevenibile.
L’OMS stima che i fumatori nel mondo siano oltre 1 miliardo. La Giornata mondiale senza tabacco 2024 offrirà una piattaforma ai giovani di tutto il mondo, che esortano i governi a proteggerli dalle tattiche predatorie di marketing dell'industria del tabacco, che punta ad ottenere profitti per tutta la vita, creando una nuova ondata di dipendenza. A livello mondiale si stima che ben 37 milioni di giovani di età compresa tra 13 e 15 anni utilizzino tabacco.
Ne parliamo con il dottor Paolo Banfi (nella foto sotto), responsabile dell’Unità di Riabilitazione Pneumologica dell’IRCCS “Don Gnocchi” di Milano.
Ogni anno il tabacco uccide, nel mondo, 8 milioni di persone e distrugge anche l’ambiente, danneggiando ulteriormente la salute dell’uomo. In Italia i fumatori sono oltre 11 milioni e anche se l’81% di chi fuma è convinto di poter smettere i servizi di supporto a chi vuole abbandonare la sigaretta "ma non ci riesce" sono molto limitati. Non vogliamo fare dell’allarmismo, ma questi sono dati reali. L'inizio precoce del fumo è ancora un problema: il 16,5% di tutti gli studenti ha provato la prima sigaretta prima dei 12 anni e il 40% prima dei 13 anni. L'educazione ai rischi dell’uso del tabacco deve quindi iniziare presto. Il 65,9% degli studenti ha ricevuto un'istruzione a scuola sui pericoli del consumo di tabacco. Allo stesso tempo, gli appelli antifumo dei vari media vengono notati solo dalla metà degli studenti. Credo sia il caso di spingere molto sull’opera di dissuasione magari utilizzando a questo scopo i social media: molti giovani riferiscono di voler smettere, ma i servizi di supporto alla cessazione sono ancora limitati.
Il fumo è una miscela di oltre settemila sostanze nocive per la salute, che causa danni a tutti gli organi e apparati del corpo umano, attraverso meccanismi come il danneggiamento del DNA, l'infiammazione e lo stress ossidativo. I danni alla salute causati dal fumo sono correlati alla durata e all'intensità dell'esposizione, ma è certo da tempo che le sigarette possono essere letali. Negli ultimi decenni si sono registrati netti miglioramenti in tutti i continenti sui tassi di mortalità e l’aspettativa di vita alla nascita, anche se permangono situazioni critiche, specie in alcuni Paesi poveri. Nell’Unione Europea la situazione è decisamente migliore rispetto alla media mondiale. L’Italia si classifica come uno dei Paesi europei più virtuosi, insieme a Francia e Spagna.
Il fumo aumenta il rischio di molti tipi di tumore. Tutti conosciamo l'associazione tra fumo e tumore polmonare, ma anche altre patologie oncologiche sono legate in diversa misura al fumo di tabacco, come i tumori del cavo orale e della gola, dell'esofago, del pancreas, del colon, della vescica, della prostata, del rene, del seno, delle ovaie, oltre ad alcune leucemie. Il fumo rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche, fra cui la broncopneumopatia cronica ostruttiva, episodi asmatici, infezioni respiratorie ricorrenti ed è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare: un fumatore ha un rischio di mortalità, a causa di una coronaropatia, superiore da 3 a 5 volte rispetto a un non fumatore. Un individuo che fuma per tutta la vita ha il 50% di probabilità di morire per una patologia direttamente correlata al fumo. Il fumo è inoltre un fattore di rischio per lo sviluppo e la progressione di un precoce danno renale diabetico e per il peggioramento della retinopatia nei giovani soggetti diabetici. Il fumo produce, infine, danni estetici, come gengive bianche, ingiallimento dei denti, invecchiamento della pelle e rughe.
Le sigarette elettroniche, al contrario di quelle tradizionali, sono in aumento. Ma occorre una regolamentazione più specifica e informazioni adeguate sui rischi che si corrono. La sigarette elettroniche provocano danni irritativi locali alle vie respiratorie e hanno comunque effetti nocivi sul sistema cardiovascolare. Inoltre, sono stati riscontrati elementi di prova dei rischi di cancerogenicità per le vie respiratorie dovuti all'esposizione cumulativa a lungo termine alle nitrosammine e all'esposizione all'acetaldeide e alla formaldeide e inoltre vi sono forti elementi di prova del rischio di avvelenamento e lesioni a causa di ustioni ed esplosioni.
La risposta è breve e secca: il fumo passivo è stato classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una sostanza cancerogena per l’uomo. La maggior parte dei giovani riferisce di essere stata esposta al fumo passivo in più sedi esterne. Devono essere sempre più rafforzate le politiche di protezione dalla possibile esposizione al fumo passivo.
La nicotina ha un’azione vasocostrittiva sulla placenta, che perciò riceve meno nutrienti, con possibili ricadute sulla crescita del feto e maggiore possibilità di interventi medici richiesti alla nascita. Il fumo può indurre parti prematuri, aborti spontanei, bambini con peso più basso, il che impone ricoveri più lunghi, una particolare assistenza, possibili complicazioni e più difetti fetali. E i bimbi di donne fumatrici durante la gravidanza potranno avere problemi polmonari durante la loro crescita.
Ci sono Centri antifumo, specie nei grandi ospedali, dove il paziente viene seguito e monitorato, passa da un controllo pneumologico a una visita psicologica per scegliere il modo migliore per la disassuefazione dal fumo. Ci sono questionari che ne determinano il bisogno intrinseco, dove ad esempio la prima domanda chiede dopo quanto tempo, al risveglio, il paziente senta il bisogno di fumare… Questo per inquadrarlo al meglio e scegliere la strategia più efficace. Ma è importante far passare il messaggio che smettere di fumare è certamente un percorso non facile, ma è alla portata di tutti. E ne va della salute.
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