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Covid-19 cambia le abitudini anche a tavola: a chi è positivo al virus e non presenta sintomi o manifesta sintomi molto lievi è raccomandata una particolare attenzione all’alimentazione, per un recupero globale di condizioni di salute ottimali.
«I soggetti affetti da COVID-19, asintomatici o paucisintomatici, che sono rientrati al proprio domicilio in seguito al ricovero ospedaliero causato da questa infezione e coloro che sono costretti in casa per la quarantena preventiva, dovrebbero mantenere e/o recuperare un buono stato nutrizionale, attraverso un’alimentazione varia ed equilibrata e uno stile di vita attivo»: sono le raccomandazioni del Servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica dell’IRCCS "Don Gnocchi" di Firenze, coordinato dalla dottoressa Maria Luisa Eliana Luisi (sotto, nella foto), di cui fanno parte Benedetta Giusti, Barbara Biffi e Chiara Gheri.
Le indicazioni di base fornite dalle specialiste della Fondazione per un’alimentazione adatta a coprire i fabbisogni nutrizionali, in grado cioè di prevenire e contrastare l’affaticamento e la perdita di massa muscolare, prevedono un alimento fonte di proteine ad ogni pasto principale, per un totale di 2-3 porzioni al giorno a scelta tra carne, pesce, uova, latte e derivati, legumi (fagioli, ceci, lenticchie), soia, tofu. Allo stesso modo, ad ogni pasto principale, dovrebbe essere presente una fonte di carboidrati complessi, come pane, pasta, riso, farro e altri cereali, sia raffinati che integrali. Anche frutta e verdura sono di fondamentale importanza, fornendo acqua, fibra, vitamine e sali minerali e dovrebbero essere presenti quotidianamente in numero di 5 porzioni.
Non dobbiamo poi dimenticare che la corretta idratazione è un altro fondamentale cardine di un buono stato nutrizionale e può essere raggiunta con una quota minima di circa 8 bicchieri di liquidi al giorno, assumendo oltre all’acqua, anche the, tisane e latte.
Uno dei sintomi molto spesso denunciati da chi ha contratto il Coronavirus è l’alterazione, se non la scomparsa, della percezione di sapori e odori: «Per evitare che questi sintomi determinino una variazione delle proprie abitudini alimentari - questi i suggerimenti del Servizio di Dietologia fiorentino - possono risultare utili alcuni accorgimenti quali aggiungere alle preparazioni sale, pepe, zucchero, aceto, spezie ed erbe aromatiche secondo proprio gradimento; variare la temperatura degli alimenti, rendendoli più freddi o più caldi del normale consumo; garantire un’adeguata igiene orale…».
Un'altra diffusa complicanza associata all’infezione da COVID-19, soprattutto in seguito al ricovero ospedaliero, è l’alterazione della corretta deglutizione del cibo. Per i pazienti cui è stato diagnosticato questo disturbo è fondamentale seguire le indicazioni foniatriche/logopediche e dietetico-comportamentali ricevute ed evitare di modificarle autonomamente, soprattutto per ciò che riguarda la consistenza degli alimenti.
«Dato che un buono stato nutrizionale è indissolubilmente correlato allo stato fisico, compatibilmente con le proprie condizioni di salute – proseguono le raccomandazioni - è utile quanto prima riprendere ed incrementare gradualmente l’attività fisica quotidiana, secondo le indicazioni del fisiatra, nel rispetto delle restrizioni imposte dalle normative nazionali. Inoltre, per valutare in modo semplice e immediato se la contrazione del virus e l’eventuale conseguente sintomatologia ha avuto effetto sullo stato nutrizionale, risulta utile misurare il proprio peso corporeo e monitorarlo settimanalmente».
Che cosa fare nei casi in cui si ha un calo di peso e l’appetito viene meno?
«In questi casi, è utile valutare attentamente i cambiamenti nelle proprie abitudini alimentari. Si potrebbe compilare, per qualche giorno, un diario alimentare, registrando tipologie e quantità degli alimenti e delle bevande consumate; diario che può essere utile al proprio medico curante e/o all’esperto in nutrizione per una valutazione delle assunzioni alimentari. Se in questo modo emergesse uno scarso consumo di alimenti, è utile aumentare la densità energetica dei pasti consumati, aggiungendo alle preparazioni ingredienti quali: latte e derivati interi, maionese o altre salse, marmellate, miele o sciroppo di zucchero. Inoltre, nei casi di ridotto consumo di alimenti ai pasti principali, è utile inserire 2-3 spuntini nell’arco della giornata, come budini, latte e cioccolato, succhi di frutta, formaggio e cracker, prosciutto e grissini, yogurt denso e cremoso, frutta secca, noci e semi, barrette di cereali, sempre rispettando la consistenza indicata dal logopedista in caso sia stata diagnosticata una disfagia».
E se poi anche questo non bastasse, su indicazione del medico curante o dell’esperto in nutrizione, si può ricorrere a supplementi nutrizionali orali, ovvero integratori liquidi o in polvere capaci di fornire in piccole quantità nutrienti fondamentali per l’organismo.
Se però il calo di peso è significativo, cioè superiore a 5-10 chilogrammi, è vivamente consigliato contattare il proprio medico curante o un esperto di nutrizione, per avere indicazioni più appropriate.
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