Consiglio di Amministrazione
Presidente: Vincenzo... (Leggi tutto)
La Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, quale Ente ascrivibile al III comma dell’art.2bis del D.lgs. 33/2013, non è soggetta alla formazione del Piano Triennale della Corruzione e Trasparenza (P.T.P.C.)
La Fondazione, tuttavia, intende integrare la condotta propria e/o dei dipendenti e dei collaboratori al rispetto della legalità.
Il presente protocollo di legalità risponde all’intendimento enunciato nel precedente capoverso e tiene positivamente conto dei suggerimenti dati da ANAC al punto 3.3 del Piano Nazionale Anti-corruzione (P.N.A) approvato con Delibera 3/8/2016 n.831.
Si riportano le principali attività svolte da Fondazione, ai sensi dello Statuto:
La Fondazione è dotata dal Modello di Organizzazione e Gestione di cui al Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n° 231, comprensivo del Codice Etico comportamentale e delle Norme Procedurali relative al Comitato di Iniziativa e Controllo (C.I.C.).
Il protocollo intende costituire una misura di contrapposizione al fenomeno della corruzione, con particolare riferimento ai reati di carattere corruttivo contro la P.A.
Intende altresì rispondere all’esigenza di prevenire anche i reati di recente introduzione di corruzione fra privati.
In particolare intende attivarsi per:
Le misure previste nel presente articolo costituiscono adempimenti obbligatori che debbono essere osservati dai responsabili e dagli addetti ai settori soggetti a rischio corruttivo.
5.1) – Conflitto di interesse
È obbligatoria l’astensione nella partecipazione a provvedimenti in cui il soggetto si trova in condizione di conflitto di interesse rispetto a determinati atti e procedimenti.
Sussiste conflitto di interessi se nello svolgimento dell’attività lavorativa sono coinvolti gli interessi finanziari, economici o altri interessi personali o particolari
a) del Dirigente/Dipendente o soggetti in rapporto di collaborazione;
b) del coniuge del Dirigente/Dipendente o soggetti in rapporto di collaborazione, di conviventi, di parenti, affini entro il secondo grado (nonni del coniuge, fratelli e sorelle);
c) di persone con cui il Dirigente/Dipendente o soggetti in rapporto di collaborazione abbia continuità nella frequenza di contatti e di rapporti o abbia causa pendente (causa civile o altro giudizio in corso), grave inimicizia (inimicizia reciproca che deriva da relazioni esterne estranee allo svolgimento dell’attività lavorativa presso la Fondazione, rapporti di credito o debito).
5.2) – Rapporti con soggetti collaboranti con la Fondazione
La Fondazione è interessata a mantenere i rapporti coi soggetti che hanno in corso o intendono stipulare rapporti con l’Ente o che intendono operare senza maggiori vantaggi economici di qualunque titolo.
I dirigenti e dipendenti che intrattengono rapporti con terzi (ed in particolare coloro che curano l’affidamento di Contratti di appalto, servizi ed opere e per la fornitura di beni) devono rendere dichiarazione di astensione allorchè esistano rapporti di parentela o rapporti contrattuali privati.
5.3) – Inconferibilità ed incompatibilità di incarichi esterni
Salvo espressa e preventiva autorizzazione della Fondazione, i dipendenti di qualsiasi categoria non possono assumere incarichi retributivi per prestazioni lavorative presso terzi.
È, in ogni caso, vietata l’assunzione di incarichi presso ditte o soggetti che intrattengono rapporti contrattuali con la Fondazione.
È obbligatoria l’adeguata informazione e/o la partecipazione ai corsi di formazione ed aggiornamento indetti dalla Fondazione sui seguenti temi:
I corsi di formazione iniziale dei soggetti di nuova assunzione devono prevedere anche attività formativa sulle materie indicate nel precedente comma.
I dipendenti che hanno effettuato la segnalazione di condotte illecite di cui siano venuti a conoscenza in ragione del rapporto che intrattengono con la Fondazione, non subiscono alcuna ripercussione o misure discriminatorie, dirette o indirette.
In particolare la Fondazione garantisce:
È comunque fatta salva la perseguibilità a fronte delle responsabilità per calunnia e diffamazione o di risarcimento del danno illecitamente compiuto.
Negli articoli che seguono vengono individuate le ipotesi di probabile o possibile accadimento di fatti corruttivi in relazione alla particolarità dell’attività della Fondazione.
Gli Enti privati, in genere, non sono tenuti come avviene per la P.A. all’osservanza di norme vincolanti nello svolgimento dell’attività contrattuale, sempre peraltro, nell’ambito di procedure formalizzate e predefinite.
È quindi oggettivamente possibile che si verifichino iniziative di tipo corruttivo, al fine di consentire agli appaltatori di ottenere l’affidamento a condizioni agevolate.
Occorre quindi l’osservanza di queste prescrizioni:
Nelle Associazioni e Fondazioni è ricorrente l’apporto liberale di privati (donazioni, eredità, contributi, offerte, ecc.).
I proventi derivabili da tali liberalità devono essere esclusivamente vincolati e destinati alle sole finalità istituzionali.
L’assunzione di personale va effettuata, tanto nella fase della selezione, quanto in quella dell’attribuzione, in termini di stretta coerenza col fabbisogno e con le risultanze attitudinali.
È necessario evitare l’assunzione di soggetti eventualmente dovuta alle sollecitazioni del soggetto corruttore.
Eventuali riduzioni alle tariffe per servizi e prestazioni sanitarie e non, vanno correlate a giustificazioni generali e formalmente predeterminate da specifica normativa regolamentare.
L’effettuazione di donazioni o di omaggi di tipo tradizionale, in occasione di particolari festività, devono essere di modesta entità.
È ricorrente l’ipotesi di liste di attesa per l’accesso a determinate prestazioni o servizi.
L’evasione delle liste d’attesa va effettuata secondo l’ordine cronologico delle domande, secondo oggettive ed accertate emergenze od urgenze, evitando anticipazioni determinate da utilità offerte.
Va assicurata, a tutti gli ospiti ed assistiti dalla Fondazione, la piena osservanza delle regole previste dalla Carta dei Servizi.
È fatto divieto di chiedere od ottenere utilità personali ai fini del migliore trattamento delle misure assistenziali.
Va effettuata in relazione ad oggettive necessità e sulla base esclusiva della valutazione dei parametri di affidabilità e di competenza.
Eventuali trasgressioni del Codice Etico vanno elevate ad illecito disciplinare.
Il presente Protocollo di legalità viene approvato dal Consiglio di Amministrazione di Fondazione.
Fondazione provvede a diffondere i contenuti del presente Protocollo di Legalità al suo interno e a pubblicarlo sul sito aziendale dopo l’approvazione del Consiglio di Amministrazione.
Il presente Protocollo di Legalità è soggetto a rivisitazione da parte di Fondazione in caso di recepimento di eventuale produzione normativa, in quanto applicabile e in caso di modificazioni delle attività e dell'organizzazione, rilevanti ai fini della prevenzione della corruzione e della trasparenza.
Ultima rivisitazione: 20/09/2021