Allestimenti suggestivi, testimonianze di ragazzi e... (Leggi tutto)
È nota l’importanza della lettura ad alta voce ai bambini per favorire la loro maturazione linguistica, cognitiva e affettivo-relazionale. Negli ultimi anni, lo straordinario progresso delle neuroscienze ha evidenziato il ruolo della lettura ad alta voce anche sullo sviluppo del sistema nervoso centrale in epoca precoce. Sono dati emersi nel seminario “La lettura ad alta voce nella prima infanzia”, finalizzato a presentare le esperienze maturate nel Progetto Le.Pre. (“Leggimi presto, leggimi con”), vincitore del bando del Ministero per i Beni e le Attività Culturali attraverso il Centro per il libro e la lettura (Cepell) e frutto della collaborazione tra i Centri romani della Fondazione Don Gnocchi (capofila del progetto) e istituzioni pubbliche e private.
«La lettura ad alta voce - spiega Laura Iuvone (foto sopra a sinistra), neuropsichiatra infantile responsabile del servizio di Neuropsichiatria Infantile dei Centri “Don Gnocchi” di Roma e coordinatrice del progetto - è importante nel bambino già durante la fase prenatale e nei primi giorni di vita e ha un effetto più marcato quando la voce narrante è quella dei genitori e della madre in particolare. Un interessante lavoro ha dimostrato che quando la voce che racconta è sintetizzata artificialmente, il cervello del bambino non si attiva».
Nelle prime fasi dello sviluppo, il linguaggio a cui il bambino è esposto deve essere “biologicamente valido”, ossia connotato da tutte quelle componenti affettive che solo la voce di un genitore può contenere.
«Gli studi di questi anni sulle conseguenze della lettura ad alta voce nei bambini fra 3 e 5 anni – aggiunge Iuvone - hanno dimostrato l’attivazione della regione sinistra del cervello in bambini che ascoltavano la lettura, in aree cruciali per l’integrazione multisensoriale e la costruzione di significati».
Questa attivazione è particolarmente significativa nei bambini le cui famiglie hanno partecipato più attivamente ai progetti strutturati di lettura ad alta voce, praticando con regolarità e adottando buone prassi nelle modalità di esposizione dei bambini alla lettura.
L’esperienza quotidiana e la pratica clinica evidenziano tuttavia un fenomeno sociale preoccupante: quello della riduzione e dell’impoverimento qualitativo del linguaggio rivolto ai bambini. «Il problema della deprivazione linguistica - continua Iuvone - è particolarmente grave in bambini che soffrono di disordini dello sviluppo: patologie neuromotorie, disturbi dello spettro autistico, disturbi dell’intelligenza. Un bambino che ha difficoltà a comunicare disorienta i genitori e mette in crisi la relazione. Le famiglie provano disagio, stress, si sentono inadeguate e questo peggiora la qualità delle interazioni comunicative e linguistiche tra genitore e bambino. Nella nostra esperienza la lettura ad alta voce ha offerto invece una modalità che, oltre ad arricchire l’esposizione linguistica, aiuta i genitori a sintonizzarsi con il bambino e a gestire il disagio».
Il progetto è stato articolato in diverse fasi. Dall’accurata ricerca bibliografica di libri adatti alle diverse fasce di età alla sensibilizzazione dei genitori, anche attraverso il dono del libro; grande spazio è stato riservato alla formazione degli operatori e sono stati attivati laboratori di lettura per genitori e bambini nei due Centri “Don Gnocchi” di Roma, al reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina, nei presidi ASL e nelle scuole che hanno aderito al progetto.
La formazione e l’attività dei laboratori sono proseguite nel lockdown, grazie alle “letture a distanza” di Pino Grossi, instancabile animatore e formatore dei laboratori (nel video qui sotto un esempio).
Significativi i numeri dell’attività svolta: sono stati selezionati e raccolti nelle diverse biblioteche 1200 volumi; 3370 volumi sono stati donati alle famiglie; sono stati formati 195 operatori; i laboratori di lettura hanno coinvolto 352 bambini e 141 genitori, 291 genitori in attesa (attività preparto) e 11 fratellini.
Il progetto terminerà durante l’estate e i risultati completi saranno presentati nel prossimo autunno.
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