Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
«Io spero che questo non sia un semplice addio, ma un arrivederci». Inizia così la lettera che Francesco Pio ha lasciato a Pina Martucciello, una delle terapiste del Centro "S. Maria al Mare" di Salerno della Fondazione Don Gnocchi, che lo ha seguito e assistito. «In questo lungo tempo passato insieme, mi hai insegnato tanto: prima di tutto a parlare e poi ad essere sincero… Mi hai cresciuto, insomma, in questi dodici anni: mi hai insegnato a non scoraggiarmi mai, a giocare, a leggere».
Francesco Pio oggi ha quindici anni, ma ha iniziato ad essere seguito e curato al "Don Gnocchi" di Salerno quando aveva meno di tre anni.
Oggi è come se entrasse nell’età adulta, concluso il percorso riabilitativo, che lo ha portato a risultati e livelli di autonomia per certi versi sorprendenti rispetto al punto di partenza.
«Francesco Pio - ricorda Maria Rosaria Leone, neuropsichiatra e responsabile medico del Centro di Salerno (a destra nella foto, insieme alla terapista Pina Martucciello, a Francesco Pio e alla psicologa Francesca Guglielmetti), - è stato preso in carico con un importante disturbo comunicativo sociale; era un bambino che non aveva attenzione condivisa, cioè capacità di interagire con un adulto, soffriva di disturbi di impulsività, assenza di autoregolamentazione e di comunicazione verbale, insomma un quadro di disturbi dello spettro autistico».
È in questo contesto che è iniziato un lento e paziente lavoro di recupero, prima con interventi di neuropsicomotricità, per correggere i disturbi relazionali e agire sul contenimento degli impulsi. Poi si è aggiunta la logopedia, con un lavoro finalizzato ad attivare la comunicazione. Prima da solo, perché se anche riusciva ad avere un’interazione soddisfacente con gli adulti aveva comunque grosse difficoltà nei rapporti con i coetanei, poi in terapie di piccolo gruppo e successivamente con l’attività sportiva, nello specifico il calcio, per guidarlo nell’interazione con gli altri ragazzi e nelle attività coordinate di gruppo.
Importante, negli ultimi anni, il lavoro con la psicologa Francesca Guglielmetti per la consapevolezza e la gestione delle emozioni. Un lavoro tanto significativo che Francesco Pio ha scritto un’altra lettera anche a lei: «In questi anni mi ha insegnato a gestire molto meglio la mia rabbia e per questo la ringrazio. In questi tre anni ho imparato ad essere più rilassato e a socializzare grazie al gruppo».
«Oggi Francesco Pio – continua la dott.ssa Leone – ha raggiunto un buon livello di autonomia: frequenta un Liceo linguistico e per andare a scuola usa i mezzi pubblici; ha una grande passione per le scienze, si vede con gli amici e usa senza problemi il telefono, il pc e gestisce il denaro… Il motivo per cui ha smesso di frequentare il nostro Centro è anche per diventare sempre più consapevole di essere autonomo e capire che può cavarsela da solo. Sicuramente c’è ancora da fare sul versante cognitivo e per questo continua ad essere molto importante il ruolo della famiglia».
Una famiglia molto attenta a seguire l’evoluzione di questi anni, con una madre quasi sempre presente durante le terapie e che ha appreso a sua volta cosa fare per proseguire a casa il lavoro svolto al Centro.
«Le terapie possono fare molto – ricorda ancora Leone – ma rischiano di essere vanificate, se poi non proseguono a casa, nella vita di tutti i giorni. Nel caso di Francesco Pio, la famiglia ha avuto un ruolo fondamentale nel conseguire questo risultato positivo».
La lettera del ragazzo a Pina, la sua terapista di fiducia, si chiude così: «Tante altre cose mi hai insegnato, che farei notte ad elencarle tutte; grazie veramente di tutto per avermi fatto diventare la persona che sono».
Il Centro di Salerno, situato in zona Mercatello, sul mare, alla periferia sud della città, entrò a far parte dell’opera di don Gnocchi nel 1951, coronando il progetto di estendere le iniziative a favore dei mutilatini anche nell’Italia meridionale.
Oggi, il Centro “S. Maria al Mare” svolge attività di riabilitazione in ambito ambulatoriale e domiciliare.
In particolare, vengono svolte attività di rieducazione motoria, logopedia, riabilitazione respiratoria, tecniche cognitive e neuropsicologiche per la stimolazione delle funzioni cerebrali superiori, psicomotricità e terapia occupazionale in orario diurno per ragazzi e giovani disabili. Per loro infatti sono stati allestiti diversi laboratori di arte terapia e teatro per esercitare la consapevolezza di sé, la relazione con l’ambiente circostante e gli altri, stimolando attività motorie, verbali e sociali.
Inoltre, sono stati attivati alcuni servizi rivolti ad aspetti problematici tipici della persona anziana, soprattutto allo scopo di prevenire, o almeno rallentare, il processo di deterioramento fisico e cognitivo tipico dell’età avanzata.
Ufficio Stampa Fondazione Don Gnocchi
Milano, tel. 02 39703245 – 335 8498258
ufficiostampa@dongnocchi.it