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“Cerebrolesione acquisita in età evolutiva: dall’evento acuto al rientro al domicilio” è il titolo del Convegno tenutosi il 25 gennaio scorso, presso il Centro IRCCS “Don Carlo Gnocchi” di Firenze. L’evento, patrocinato dall’Ospedale Pediatrico Meyer, è stato un momento di confronto tra i diversi specialisti che operano nell’area fiorentina e che entrano in azione nel trattamento delle cerebrolesioni, a partire dalla fase più acuta della sua manifestazione, durante il ricovero ospedaliero e l’approccio chirurgico, alla presa in carico riabilitativa, al supporto psicologico del paziente, della famiglia e degli operatori, al rientro a domicilio con la presa in carico da parte delle strutture territoriali. Si è trattato di un’occasione unica per far incontrare e dialogare tutti i professioni del settore: dal neurologo, al neuropsichiatra, al medico riabilitatore, al terapista, al logopedista, allo psicologo.
Ciò che è emerso è innanzitutto la necessità di un approccio multidisciplinare quale condizione essenziale per una presa in carico efficace, con percorsi personalizzati in funzione dell’età, del tipo di patologia, delle esigenze famigliari e della risposta fornita in fase di recupero, tenendo conto altresì della stabilità internistica, degli aspetti motori, di deglutizione, respiratori, cognitivi, delle funzioni esecutive, comportamentali e psicologiche.
Inoltre, ma non meno importante dal punto di vista di approcci terapeutici innovativi, è stato trattato il tema delle possibilità terapeutiche legate alla neuro modulazione, con racconti di esperienze di trattamenti di elettrostimolazioni transcraniche.
Le cerebrolesioni acquisite, si differenziano dalle paralisi cerebrali infantili, tra l’altro, per l’età in cui si verifica l’evento cerebrale (di solito dopo i due anni). Le cause principali sono il trauma cranico, i tumori cerebrali, ictus, meningiti, encefaliti. Non siamo in grado di conoscere il numero dei bambini vittime di questi eventi in Italia ogni anno, in quanto non esiste un registro nazionale.
Le conseguenze possono essere di diverso tipo e possono coinvolgere l’aspetto cognitivo e motorio, interessare il linguaggio, l’apprendimento, la deglutizione (disfagia) e l’alimentazione.
I margini di recupero esistono e possono essere anche importanti, sia grazie all’azione coordinata degli specialisti che si prendono in carico il piccolo paziente dal verificarsi dell’evento, fino al rientro a domicilio, sia grazie ad una riabilitazione intensiva condotta in strutture idonee, come il reparto del Centro IRCCS di Firenze e pochi altri in Italia. Da qui l’importanza di costituire reti di intervento che seguano il minore e la sua famiglia in tutto il percorso. Molto dipende anche, purtroppo, dal momento in cui si è verificato l’evento: minore è l’età, peggiore è la prognosi ed il recupero, perché viene colpita una funzione che ancora si sta organizzando e sviluppando, quindi è come se intervenisse una sorta di interruzione del processo di crescita. Al contrario, più tardi nel tempo si verifica l’evento, più lieve potrà essere la compromissione, più importante il recupero.
Il Centro IRCCS di Firenze inoltre si caratterizza per la presenza e l’azione sinergica degli altri reparti per adulti presenti, mettendo a disposizione del reparto di riabilitazione pediatrica, competenze professionali ed una ricca strumentazione tecnica particolarmente avanzata.
E’ il caso delle stimolazioni elettriche transcraniche, usate anche per alcuni pazienti in età evolutiva, in aggiunta alle normali terapie fisiche e logopediche, che hanno mostrato un apporto molto significativo. Come nel trattamento di Lorenzo, un bambino di Ancona con una Grave Cerebrolesione Acquisita a seguito di trauma cranico, con disturbo della coscienza. I trattamenti con stimolazione elettrica transcranica, possibili a Firenze, ma non disponibili ovunque, in aggiunta ai trattamenti riabilitativi di altro tipo, hanno fatto compiere un salto di qualità tale per cui, i disturbi della coscienza sono stati superati. Anche se questo non significa un ritorno alle funzioni di prima, Lorenzo, riconosce capisce, indica, sceglie, pur non parlando ancora. E questo è un esempio significativo del valore aggiunto di una struttura come quella fiorentina, ad indirizzo esclusivamente riabilitativa, pur nell’esiguità dei suoi posti letto (15), nel recupero dalle Cerebrolesioni acquisite.
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