Il progetto - attivato al Centro S. Maria ai Colli -... (Leggi tutto)
La Fondazione Don Gnocchi ribadisce il proprio impegno sul fronte della riabilitazione pneumologica, ricordando – nonostante l’emergenza Covid - la Giornata mondiale della Broncopneumopatia Cronico-Ostruttiva (BPCO) (20 novembre) e ribadendo l’importanza di stili di vita corretti per un’efficace prevenzione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la BPCO è una delle patologie più diffuse – ampiamente sottovalutata e sottodiagnosticata – tra le principali cause di morte e di invalidità a livello mondiale.
In Italia l’incidenza della patologia dopo i 40 anni è del 5-10% e sale al 20% in forma moderata e severa dopo i 70 anni. È al terzo posto tra le cause di decesso, dopo malattie cardiovascolari e tumori (dati ISTAT 2018).
«La BPCO – sottolinea il dottor Paolo Banfi (nella foto sopra), direttore dell’Unità Operativa di Riabilitazione Pneumologica dell’IRCCS “Don Gnocchi” di Milano - è una malattia comune, caratterizzata da sintomi respiratori persistenti e da limitazione al flusso aereo. Si tratta di una patologia dovuta ad anomalie delle vie aeree o alveolari, di solito causate da una significativa esposizione a particelle nocive o gas».
I sintomi respiratori più comuni sono la dispnea, la tosse o l’espettorazione e purtroppo in molti casi si tratta di sintomi che non sono considerati a sufficienza dai pazienti. Il principale fattore di rischio è il fumo di tabacco, ma altre esposizioni ambientali come l’esposizione a combustibile da biomassa e l'inquinamento atmosferico possono contribuire alla sua insorgenza.
«L’attuale situazione non consente di programmare iniziative particolari come negli anni scorsi - prosegue il dottor Banfi -. Ma è importante sottolineare come il fumo sia la principale causa della malattia e smettere di fumare sia la soluzione più efficace per ridurre nelle persone interessate il rischio di sviluppare BPCO o arrestarne la progressione».
In Italia i fumatori sono circa 12,2 milioni (28,6 per cento dei maschi e 20,3 delle femmine), rispetto ai 47 milioni degli Stati Uniti. Si stima nel mondo la presenza di oltre un miliardo di fumatori, con una previsione di incremento a un miliardo e 600 milioni nel 2025. Nei Paesi a basso-medio tenore di vita, la percentuale di fumatori sta crescendo in modo allarmante. Le ricerche hanno dimostrato che circa il 30 per cento dei fumatori oltre i 40 anni presenta una limitazione al flusso aereo e circa il 40-50 per cento dei fumatori sviluppa BPCO.
«Il reparto di riabilitazione pneumologica del Centro IRCCS “Don Gnocchi” – conclude il dottor Banfi - sta approntando un servizio di teleriabilitazione a domicilio, sulla base del presupposto che in presenza di patologia respiratoria più è precoce la presa in carico, migliori sono i risultati. Per i pazienti con malattia polmonare cronica vogliamo realizzare un’attività riabilitativa personalizzata a casa, sotto il costante monitoraggio degli operatori sanitari, in relazione al grado di aderenza al programma, ma anche di alcuni parametri vitali. Il sistema che sarà utilizzato fornisce infatti la possibilità di modificare in tempo reale il piano riabilitativo del paziente, in caso di problemi o difficoltà».
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